

Alle soglie del completamento del primo anno del Direttivo, in carica dal 4 luglio 2023, è tempo di bilanci rispetto alle attività della sezione.
Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti in termini qualitativi e quantitativi, grazie ai numerosi convegni e corsi accreditati – organizzati su tematiche di assoluta attualità, con relatori eccellenti; grazie alla partecipazione attiva della sezione alle attività di AIGA Nazionale; grazie ai costanti e proficui rapporti con le istituzioni forensi, con le università, con altre associazioni di categoria e con i partner in convenzione con AIGA sezione di Roma.
Da ultimo, ma non per importanza, siamo lieti di aver visto moltissimi soci partecipare ai convegni, da remoto e in presenza, ai direttivi aperti, agli eventi conviviali e ai progetti di sezione, riassunti nel seguente Report Annuale 2023-24
Consapevoli degli ostacoli che una città come Roma impone a tutti, soprattutto ai più giovani, rendendo complicato sottrarsi agli impegni professionali, crediamo fermamente che rendersi parte attiva del confronto contribuisca alla crescita di ciascuno di noi, umanamente e professionalmente, e che un convegno piuttosto che un evento conviviale siano le migliori occasioni per accrescere la propria rete di contatti, elemento essenziale nello svolgimento della LIBERA professione.
Sul punto, i numeri dell’ultimo rapporto Censis-Cassa Forense restituiscono un’immagine della professione non certamente rosea per i giovani. Negli ultimi due decenni, stiamo assistendo ad un “invecchiamento” generalizzato della professione che coinvolge tutti gli avvocati iscritti alla Cassa Forense a prescindere dal genere. Il saldo negativo tra iscrizioni e cancellazioni (soprattutto giovani e donne) alla Cassa Forense sembra rafforzare tale deriva per gli anni a venire.
A caratterizzare la condizione professionale dei giovani avvocati è, più di ogni altro aspetto, la disparità di reddito rispetto agli avvocati senior. Particolarmente per la classe 30-34 anni e per gli under 30 si riscontra un valore del reddito che è addirittura meno della metà del reddito medio complessivo. Nonostante qualche lieve miglioramento negli ultimi due anni, quasi la metà dei giovani avvocati individua nel ridotto accesso alla clientela e nello scarso potere contrattuale (soprattutto nei casi di monocommittenza) le principali ragioni di questo scarto economico.
Una situazione che si riflette sull’attrattività della professione. Non a caso, il calo negli iscritti all’Ordine va di pari passo con quello nel numero dei laureati in studi giuridici.
Ma non tutto è perduto. Le possibilità di crescita per i giovani passano in primis per una maggiore consapevolezza sui propri diritti, sin dalla pratica forense, tenendo però sempre a mente il ruolo cruciale che l’avvocato svolge nella società. Un ruolo che richiede standard di integrità e competenza oltre l’ordinario, che per anni hanno garantito alla nostra professione di godere di particolare prestigio sociale.
Ci rendiamo conto che per un giovane è difficile orientarsi senza avere esempi cui ispirarsi, non avendo tutti la fortuna di formarsi con i grandi maestri. Ecco perché uno dei nostri obiettivi, nella “costruzione” degli eventi formativi, è stato quello di garantire l’incontro tra avvocati senior e junior, tramandando le testimonianze, prima che svaniscano i ricordi.
La giovane avvocatura può davvero portare un valore aggiunto nel dibattito che caratterizza questo momento storico. L’AIGA è un fulgido esempio, rappresenta una generazione meno egocentrica e più altruista, che vuole contribuire al cambiamento, avendo iniziato la carriera in un ambiente difficile ed estremamente competitivo. Per questo è fondamentale entrare a far parte di una rete di professionisti con i quali confrontarsi, perché sentirsi parte di una “comunità” che ha il potere di dire la sua ed essere ascoltata è galvanizzante.
Essere parte di un network apre una finestra sul mondo che c’è al di fuori dello studio legale nel quale si lavora, che spesso – per un giovane – è l’unica realtà lavorativa mai conosciuta. Ciò permette di condividere esperienze e valori, raccogliere esempi virtuosi o, viceversa, dannosi, contribuendo ad evitare sovrastime o sottostime delle proprie condizioni lavorative (dal punto di vista professionale ed economico) al fine di compiere scelte più consapevoli per il proprio futuro.
La finestra è ancora più ampia se si guarda oltre i confini nazionali. Per questo, AIGA Roma partecipa attivamente agli eventi internazionali della European Young Bar Association che uniscono giovani avvocati da oltre 25 Paesi dell’Europa geografica, garantendo una imperdibile occasione di confronto.
Se i tempi per una riforma strutturata del percorso di studi e dell’accesso alla professione non sono ancora pienamente maturi, l’obiettivo di AIGA Roma è stato comunque quello di ridurre il senso di smarrimento che un neo-laureato in giurisprudenza può provare nel trovarsi catapultato in un mercato altamente competitivo e, al tempo stesso, poco sostenibile. Per farlo, abbiamo lavorato alla creazione di un ponte diretto tra il mondo dell’università e la professione a livello locale, esprimendo la nostra visione del percorso formativo durante le consultazioni pubbliche e divulgando un Vademecum gratuito per guidare i praticanti nei passaggi burocratici dal tirocinio pre-laurea al giuramento.
Infine, abbiamo cercato di incentivare la ricerca dei nuovi spazi di mercato (anche attraverso la scelta di argomenti per la formazione all’avanguardia). Sfruttare la maggiore capacità ad adeguarsi alle dinamiche sociali in atto può infatti garantire un vantaggio competitivo rispetto agli avvocati senior o, comunque, rendere il praticante/giovane avvocato un valore aggiunto all’interno dello studio legale nel quale presta la propria attività professionale.
Per rispondere al provocatorio interrogativo di Susskind – che ha tratteggiato un interessante scenario sulle prospettive dell’avvocatura in Inghilterra – non siamo di fronte alla “fine degli avvocati” ma, sicuramente, è una professione da ripensare in base alle nuove “leggi di mercato”.
Salvaguare il patrimonio intellettuale ed il ruolo di “custodi” dei diritti e, al tempo stesso, adeguarsi consapevolmente alla società contemporanea, alle nuove tecnologie, e ai nuovi bisogni del cliente del futuro, per mantenere la propria centralità rispetto ad altre professioni potenzialmente concorrenti.
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